Alcuni dicono persino che lo sci sia nato proprio in questa enclave tirolese e, sebbene non ci siano documenti che attestino la veridicità delle voci, senza dubbio all’ombra dell’Hahnenkamm si è forgiata la leggenda di questo sport.
Durante i quasi due minuti di adrenalina sulla Streif sono molte le istantanee memorabili e familiari agli appassionati. Pronti via e ci si butta nel vuoto: dopo pochi secondi è già il momento di cadere nella trappola per topi. La Mausefalle è un salto ghiacciato che proietta gli atleti in un volo di 80 metri, in cui lo stomaco si contrare e le ginocchia devono attutire un atterraggio che non proietti gli sciatori dritti tra le reti.
Dopo aver testato il coraggio è il momento di mettere alla prova le abilità tecniche con il doppio curvone in contro-pendenza della Steilhang che immette nella stradina del Buckenschuss. Qui non si può perdere velocità e i materiali diventano fondamentali. Ecco perché Sepp Zanon, fidato ski-man di Domme, tratta con cura e prepara con dovizia maniacale gli sci che si lanceranno giù dalla Streif, dove ogni centesimo può fare la differenza.
Attraversare l’arco d’arrivo è di per sé una prova umana memorabile, dove dietro occhiali scuri persino un Terminator come Arnold Schwarzenegger non può fare altro che applaudire ammirato. Non è l’unico VIP a popolare il parterre di Kitz, ma davvero sulla Streif il jetset che anima gli spalti è solo pallido comprimario dei veri eroi: gli atleti.
Accendere la luce verde a Kitzbühel si dice valga più di un oro olimpico, stringere tra le mani lo stambecco dorato una scarica di adrenalina che ripaga gli sforzi di una carriera. Vedere il proprio nome ornare le cabine gialle che risalgono la pista monito a memoria collettiva per ricordare gli eroi della Streif.